Figura 1: L’economia cinese è in fase di ripresa
L’abbandono da parte di Pechino della sua rigorosa politica zero-Covid all’inizio dell’anno ha dato un forte slancio all’economia e il governo ha fatto sentire la propria presenza anche attraverso una serie di misure volte a stimolare la crescita. La crescita del PIL cinese per il primo trimestre è salita del 4,5% su base annua1, in un contesto di forte espansione delle esportazioni e degli investimenti in infrastrutture, nonché di una ripresa dei consumi al dettaglio e dei prezzi immobiliari. Numerosi analisti prevedono una crescita annua superiore al 6%. Il tasso di crescita della Cina sarà anche rallentato dopo anni di espansione vertiginosa, ma nel 2023 dovrebbe significativamente sovraperformare la maggior parte dei mercati sviluppati.
Figura 2: Valutazioni in prossimità dei minimi storici
Al contempo, il contraccolpo della drastica gestione della pandemia di Covid e della volatilità sul mercato immobiliare del paese fa sì che le azioni cinesi continuino a scambiare a sconto a livelli che non si registravano da oltre due decenni.
Figura 3: Politiche monetarie divergenti
Figura 4: Inflazione inferiore al target che lascia spazio per interventi a sostegno della crescita
A differenza di gran parte delle principali economie, la Cina non è alle prese con un’inflazione elevata e, anzi, conta su pressioni disinflazionistiche, a dimostrazione di un ampio margine di ulteriore allentamento della politica monetaria per stimolare la domanda. Il tasso di inflazione annuale della Cina lo scorso anno era del 2% e il governo per quest’anno ha fissato un obiettivo del 3%, in un contesto di impegno a incrementare il sostegno all’economia nella fase di ripresa post-Covid2.
Figura 5: La spesa al consumo in Cina è in aumento
L’economia cinese, la seconda più grande del mondo, sta attraversando una fase di trasformazione, da un modello basato sugli investimenti a uno basato sui consumi, e questa transizione verso il suo vasto mercato al consumo interno (1,4 miliardi di abitanti) e verso una produzione avanzata e una tecnologia “green”, in allontanamento da una produzione ad uso intensivo di forza lavoro a basso costo, sta creando un’ampia gamma di opportunità di investimento uniche e interessanti.
Figura 6: Ampio spazio per la crescita dei consumi e della ricchezza delle famiglie
Nel 2022, il PIL cinese ha toccato quota 17.800 miliardi3 di dollari USA, superando l’intera Unione europea a 27. Tuttavia il PIL cinese pro-capite rimane circa 6 volte inferiore a quello degli Stati Uniti4, a riprova dell’ampio margine di costante crescita per l’attività economica e la ricchezza delle famiglie.
Figura 7: Le Azioni A cinesi rappresentano il secondo più grande mercato azionario globale del mondo
Il mercato delle Azioni A cinesi – con circa 7.500 titoli – è il secondo più grande mercato azionario globale per capitalizzazione di mercato e fatturato. La sua portata e la sua influenza lo rendono un’allocazione autonoma molto interessante per alcuni investitori. Il mercato ha uno spiccato orientamento al sentiment e al momentum ed è dominato dagli investitori retail, il che può causare volatilità e inefficienze. Queste caratteristiche si adattano allo stile di investimento contrarian di tipo bottom-up orientato al valore della strategia China Equity.