Stewardship di EOS

Utilizza e controlla il capitale degli investitori per assicurare cambiamenti aziendali positivi operando dall’interno.

Plants in jars

EOS di Federated Hermes (EOS) è un pioniere della stewardship efficace e leader a livello mondiale. Fondata nel 2004 da un’esperienza risalente al 1983, EOS di Federated Hermes (“EOS”) ha oltre USD 1.300 mld di asset in consulenza a cui offre servizi di engagement societario e voto per delega.

Crediamo che la stewardship sia di fondamentale importanza per il raggiungimento del nostro obiettivo: Creazione di Ricchezza Sostenibile.

Le iniziative di engagement costruttive di EOS con i consigli di amministrazione e i dirigenti delle società su tematiche ambientali, sociali, di governance e su questioni strategiche consentono agli investitori di essere proprietari più attivi dei propri asset azionari e obbligazionari, favorendo una performance finanziaria più solida e risultati migliori per la società. Con circa la metà delle sue iniziative di engagement che durano da più di nove anni, EOS si impegna a realizzare cambiamenti positivi e duraturi. 

EOS è alla guida di iniziative di engagement collaborative con investitori di tutto il mondo e grazie alla sua esperienza è stata chiamata a contribuire allo sviluppo di codici di stewardship nei mercati sviluppati ed emergenti.

Riconosciuta come leader di settore nella collaborazione con gli investitori mirata a cambiare in meglio le società dall’interno, EOS continua a far progredire le best practice della stewardship.

The sun above valley

EOS in sintesi

$ 0 mld
GBP 1.140 mld/EUR 1.300 mld
di asset in consulenza
0
società con engagement avviato nel 2022
0
raccomandazioni di voto per le assemblee nel 2022
0 +
numero di discussioni tenute con le autorità di regolamentazione e gli stakeholder nel 2022

Fonte: Federated Hermes, al 31 dicembre 2022.

Articoli principali

Revisione annuale
Piano di Engagement
Relazione sull’engagement pubblico

I nostri servizi di stewardship

Our engagement activities enable long-term institutional investors to be more active owners of their assets, through dialogue with companies on environmental, social and governance issues. We believe this is essential to build a global financial system that delivers improved long-term returns for investors, as well as better, more sustainable outcomes for society. Our services include:

Engagement

  • Iniziative di engagement con le società presenti nei portafogli dei nostri clienti adottando un dialogo costruttivo, orientato agli obiettivi e costante sulle questioni ESG
  • Le nostre strategie si basano sulla nostra profonda conoscenza dei temi, dei settori e delle regioni al fine di garantire che il nostro engagement sia personalizzato e focalizzato sui fattori più rilevanti a livello finanziario che influiscono sulla sostenibilità a lungo termine delle società
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White voting
Voto
  • Presentazione di raccomandazioni di voto che sono, ove possibile, basate sull’engagement
  • Le raccomandazioni di voto sono determinate da un quadro dinamico a tre livelli
  • Comunicazione con il management e i consigli di amministrazione delle società in merito alle questioni di voto
  • Tiene conto delle differenze regionali, degli standard culturali e della fase pertinente del percorso di stewardship
Certificate
Politica pubblica
  • Collaboriamo con legislatori, autorità di regolamentazione, organismi di settore ed enti normativi
  • Contribuiamo a plasmare i mercati dei capitali e il contesto in cui le società e gli investitori possono operare in modo più sostenibile
  • Uniamo le forze con gli investitori di opinioni simili per produrre un impatto, ad esempio attraverso i PRI e il Climate Action 100+
White magnifier
Screening
  • Monitorare i portafogli dei nostri clienti per individuare le società che violano o rischiano di violare le norme e gli standard internazionali comunemente accettati
  • Aiutare i clienti a capire dove potrebbero nascondersi eventuali rischi nei loro portafogli e a riesaminare le risposte delle società a tali rischi in base alle nostre competenze di engagement, ove possibile
Two people walking by the hand
Consulenza
  • Aiutiamo i nostri clienti a soddisfare le normative sulle stewardship
  • Collaboriamo con i clienti per aiutarli a sviluppare le proprie politiche di proprietà responsabile
  • Attingiamo alla nostra vasta esperienza e ai nostri strumenti proprietari per migliorare le strategie di stewardship dei nostri clienti

Il vantaggio di EOS

I vantaggi

EOS è leader nei servizi di stewardship.

Attenzione al cliente

EOS lavora per conto di fondi pensione e di altri grandi investitori istituzionali.

Relazioni e accesso

EOS raggruppa le priorità di investitori con opinioni simili.

Engagement personalizzato

EOS sviluppa strategie di engagement specifiche per ogni società, a cui contribuisce la sua profonda conoscenza di settori, temi e mercati.

Incontra i nostri esperti della stewardship

I nostri esperti in investimenti, stewardship e advocacy sono leader di settore nella teoria e nell’applicarla.

Judi Tseng

Sectors: Financial Services and Technology
Michael Yamoah

Michael Benedict Yamoah 

Sectors: Co-lead—Technology, Healthcare, Energy and Financial services
Michael Benedict Yamoah engages in North America with a focus on mining & materials, oil & gas, technology software and transportation. Prior to joining the EOS team, Michael worked as a senior sustainability consultant and US climate strategy lead for Quantis International advising top organisations on how to adopt science-based climate strategy with robust metrics, tools, and outcomes. He has held various corporate roles, including acting climate and sustainability research lead at Aramco (US), and sustainability and analytics manager at Bechtel Corporation. Michael’s other previous roles include consulting for the World Bank Group and the Asian Development Bank, and international climate programme support at the Natural Resource Defense Council. His academic background includes University College London BSEER (PhD Candidate), NYU Stern (MBA + certificate in corporate sustainability), George Washington University ESIA (MA, International Development), Carroll College (BA, International Relations and Business Administration) and KNUST (BA Coursework, Geography and Sociology).

Bruce Duguid

Director, Head of Stewardship, EOS
Bruce Duguid is head of stewardship at EOS. As well as overseeing the team of engagement professionals, Bruce leads engagements with environmentally-exposed companies across the oil and gas, mining, and utilities sectors. Prior to joining EOS, he was head of sustainability at the UK Green Investment Bank, where he spent four years working on the project to establish the bank. This followed a variety of corporate strategy roles, including a management consultant position at the Boston Consulting Group.

Lisa Lange

Sectors: Transportation (Lead), Consumer Goods, Retail & Consumer Services and Industrials
Lisa Lange focusses on engagement with companies in Europe and leads EOS work on pollution, waste and the circular economy. Prior to joining EOS, she worked as a sustainability consultant in London and was a research fellow at the Institute for Managing Sustainability at the Vienna University of Economics and Business. Lisa holds a Master of Science in Nature, Society & Environmental Policy from the University of Oxford and an MA with honours in International Relations from the University of Edinburgh with a focus on climate ethics. Lisa speaks English and German.

Jaime Gornsztejn

Sectors: Lead – Mining & Materials, Financial Services, Oil & Gas
Jaime Gornsztejn is responsible for corporate engagements in Latin America and Russia and focusses on the industrials & capital goods sectors. Prior to joining EOS, he worked for the Brazilian Development Bank (BNDES), where he held executive positions in Brazil and the UK as banker in its Telecommunications Department, as portfolio manager in its Venture Capital Division and as a project finance manager at the Renewable Energy Department. More recently, as managing director of BNDES UK, he was responsible for setting up the bank’s subsidiary in London. Jaime has also held executive positions as portfolio manager at Nortel Networks UK and as an adviser to private finance initiative projects at KPMG Corporate Finance UK. Jaime holds a BSc in Electronics Engineering from IME, the Military Institute of Engineering in Rio de Janeiro, an MSc in Telecommunications Engineering from PUC-Rio, the Catholic University of Rio de Janeiro and an MSc in Finance from Cass Business School in London. He is also chair of the board of the Brazilian Chamber of Commerce in Great Britain and serves on the Senior Advisory Council of the Brazil Institute at King’s College London.

Leon Kamhi

Head of Responsibility and EOS, Federated Hermes Limited

Agenti del cambiamento

Engagement chiave di EOS negli ultimi 17 anni

Nell’aprile 2018 abbiamo avviato un processo di engagement con Alphabet sul modo in cui le sue tecnologie gestiscono i contenuti prioritari di Google Search e YouTube, allo scopo di evitare criticità relative ai diritti umani derivanti dall’applicazione dell’intelligenza artificiale (AI). Abbiamo invitato la società ad andare oltre i principi di pubblicazione dell’intelligenza artificiale e a dimostrarne piuttosto la modalità di applicazione. Dopo vari punti di contatto, abbiamo intensificato il nostro engagement, scrivendo anche al presidente del consiglio di amministrazione per chiedere ulteriori informazioni sulla governance dei contenuti e raccomandare un sistema di feedback nell’ecosistema di intelligenza artificiale. In occasione dell’assemblea annuale del 2019, oltre a sostenere una proposta degli azionisti finalizzata a una più efficace gestione dei rischi sociali, abbiamo espresso le nostre preoccupazioni in merito alla governance dell’AI direttamente ai dirigenti e al consiglio di amministrazione.

A seguito della nostra richiesta di dimostrare la modalità di applicazione dei principi AI, nel gennaio 2019 la società ha pubblicato al riguardo un white paper di 30 pagine. A gennaio e febbraio 2019, YouTube ha intrapreso una serie di azioni per migliorare trasparenza e “accountability”, vale a dire la capacità di dar conto dell’utilizzo corretto delle risorse. Dal 2019, la società ha apportato miglioramenti agli strumenti per misurare equità, trasparenza ed esplicabilità dell’intelligenza artificiale, contribuendo in tal modo a soddisfare la nostra richiesta. Ha inoltre perfezionato il processo di engagement e di comunicazione con gli stakeholder in relazione alla valutazione e alla misurazione dell’impatto sociale dell’AI.

Nel novembre 2020, Alphabet ha apportato cambiamenti al proprio comitato di audit, trasformandolo in un comitato di audit e compliance (ACC). Lo statuto dell’ACC gli impone ora di verificare elementi quali sostenibilità, riservatezza dei dati e rischi per i diritti civili e umani, assecondando in tal modo la nostra richiesta di una più ampia supervisione del consiglio di amministrazione. Diamo continuità al processo di engagement con la società attraverso la lente dei diritti umani per incoraggiare la cosiddetta accountability del consiglio di amministrazione, vale a dire indirizzarlo verso un utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale.

Nel 2011, EOS ha avviato un processo di engagement con Posco in merito alla questione del rispetto dei diritti umani. Il nostro engagement con Posco International ha riguardato anche un progetto di produzione di gas in Myanmar e casi di lavoro minorile legati alla raccolta del cotone in Uzbekistan. La mancanza di progressi a livello di engagement ci ha indotti a raccomandare un voto contro uno dei membri del consiglio di amministrazione di Posco nel 2016. Nello stesso anno abbiamo avviato il dialogo sulla questione dell’olio di palma. Seguendo il nostro suggerimento, Posco International è entrata in contatto con la Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO) per sviluppare la sua strategia per l’olio di palma sostenibile.

Nel 2017 il processo di engagement è stato intensificato: abbiamo infatti tenuto un incontro con alcune ONG che chiedevano a Posco International di impegnarsi in una politica NDPE (ossia di lotta alla deforestazione, alla distruzione delle torbiere e allo sfruttamento dei lavoratori), di preservare aree ad alto valore di conservazione e con elevato stock di carbonio e di contribuire alla riforestazione. Nel 2018 abbiamo esortato Posco International ad adottare pratiche migliori, mettendo in evidenza il rischio finanziario e reputazionale. La società è successivamente diventata membro della RSPO, impegnandosi a ottenere la certificazione Indonesia Sustainable Palm Oil (ISPO) entro il 2020. Nel 2019, la controllata di Posco International ha ottenuto la certificazione ISPO.

Abbiamo quindi ampliato la collaborazione e l’engagement con il team di sostenibilità del gruppo Posco in relazione al cambiamento climatico. Nel 2020 Posco International si è impegnata in una politica NDPE, promettendo di preservare aree ad alto valore di conservazione e con elevato stock di carbonio e di realizzare un programma al di fuori delle sue concessioni e di portata corrispondente alle dimensioni della piantagione sviluppata. EOS continua a monitorare i progressi della società nella realizzazione del programma.

Nel 2009 EOS ha sollevato per la prima volta la questione riguardo all’elevato numero di incidenti mortali presso G4S, esprimendo la sua preoccupazione all’amministratore indipendente senior/vice presidente della società. Abbiamo ribadito i nostri timori negli anni successivi. Nel 2011, la società ha attribuito maggiore rilevanza al suo impatto sugli stakeholder migliorando la governance a livello di consiglio di amministrazione e trasformando il proprio comitato CSR (responsabilità sociale dell’impresa) in un comitato plenario del consiglio.

Nel 2013, G4S ha lanciato i suoi programmi di sicurezza stradale, implementandoli a livello globale nel 2014, quando ha introdotto anche una formazione obbligatoria su salute e sicurezza per i dirigenti di alto livello e il personale con incarichi direttivi. Nel 2015, dopo le nostre pressioni per accelerare un’efficace raccolta di dati CSR nell’ambito di tutto il gruppo, la società ha iniziato a comunicare il tasso di infortuni con perdite di giornate lavorative. Nel 2016 il CEO ha introdotto l’obbligo di performance review mensili con i responsabili regionali e il team esecutivo centrale.

Gli incidenti mortali sono nettamente diminuiti nel 2017 grazie ai miglioramenti delle politiche e delle pratiche di salute e sicurezza, nonché alla formazione in materia. Sono stati compiuti notevoli progressi a livello di incidenti stradali e anche gli incidenti mortali non dovuti ad attacchi sono diminuiti da 20 nel 2012 a quattro nel 2019. Degno di nota anche il miglioramento del tasso di incidenza delle ore di lavoro perse, passato da 8,5 per 1.000 dipendenti nel 2015 a 5,7 nel 2019.

Verso un orizzonte più “green”

Siamo impegnati da oltre dieci anni in un processo di engagement con una delle maggiore petrolifere al mondo, BP sul tema del cambiamento climatico. Siamo co-leader insieme a BP di Climate Action 100+, un programma di engagement collaborativo di oltre 370 investitori e loro rappresentanti che si propone di ridurre le emissioni di gas serra da parte dei maggiori emettitori del mondo. Nel 2018 abbiamo intensificato il nostro processo di engagement, temendo che la strategia di crescita della società non fosse allineata agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. In quel momento ritenevamo che BP fosse un leader relativo del cambiamento climatico, con obiettivi di prim’ordine nella gestione delle proprie emissioni operative. La società non aveva tuttavia comunicato un piano di riduzione delle emissioni associate ai propri prodotti, le cosiddette emissioni di “Scope 3”, fondamentali per il futuro del settore e per la transizione energetica.

Per accelerare il cambiamento, abbiamo guidato la stesura di una delibera per gli azionisti che invitava la società a definire la sua strategia in linea con gli obiettivi di Parigi. Abbiamo collaborato con BP per garantire che la risoluzione fosse nell’interesse a lungo termine della società. La delibera ha ottenuto il supporto del management, è stata presentata in forma congiunta da quasi il 10% dell’azionariato e approvata con una maggioranza molto ampia nell’assemblea generale annuale del 2019.

All’inizio del 2020, Bernard Looney, il neo eletto CEO, ha annunciato il nuovo ambizioso obiettivo della società, sostenuto da 10 indirizzi aziendali, di effettuare la transizione allo zero netto entro il 2050. In particolare, l’obiettivo della società, che mira all’azzeramento delle emissioni entro il 2050 o prima, riguarda le emissioni di Scope 1, 2 e 3, ossia il carbonio presente nei suoi prodotti.

In seguito, BP ha definito una strategia dettagliata con la quale intende passare dall’energia prodotta ad alte emissioni di carbonio a quella a basse emissioni, fissando inoltre obiettivi di breve, medio e lungo termine sul percorso verso lo zero netto. Le informative di prim’ordine dalla società dimostrano inoltre che BP sta valutando nuovi e consistenti investimenti in conto capitale allo scopo di allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. EOS è intervenuta anche all’assemblea generale annuale del 2020, chiedendo alla società di riconsiderare le sue previsioni in merito agli investimenti coerenti con l’Accordo di Parigi e le sue ipotesi di lungo termine sui prezzi del petrolio e del gas, alla luce della pandemia di Coronavirus. Per quanto concerne i risultati del secondo trimestre 2021, BP ha ridotto le stime di prezzo a lungo termine del petrolio e del gas riportate in bilancio, offrendo agli azionisti una maggiore trasparenza sui rischi climatici della società. Continuiamo a impegnarci nella nostra attività di engagement con BP per assicurarci che abbia messo a punto un rigoroso processo di investimento, con criteri economici coerenti con lo scopo della società e una serie di scenari di prezzo che includa stime allineate agli obiettivi di Parigi.

Pressione persistente nelle assemblee generali annuali

A seguito di una crisi di conformità, abbiamo avviato un processo di engagement con Siemens in merito al consolidamento della sua governance e sollevato i nostri dubbi circa la composizione e l’efficacia del suo consiglio di vigilanza. Tra il 2007 e il 2018 siamo intervenuti in sette assemblee generali annuali della società premendo per il rinnovo del consiglio di amministrazione e nel 2014 per una tempestiva pianificazione della successione alla presidenza. Durante il periodo interessato dalla nostra attività di engagement, la società ha migliorato la propria corporate governance sotto molti aspetti, tra cui la composizione del consiglio di vigilanza, aumentando la diversità e le competenze critiche più rilevanti per lo sviluppo della società, come ad esempio nell’ingegneria, nella digitalizzazione e nel software.

Dopo lo spin-out di Siemens Energy AG nel settembre 2020, abbiamo avviato un processo di engagement con la nuova entità, che è diventato l’obiettivo primario del programma di engagement Climate Action 100+ (CA100+). Abbiamo partecipato all’assemblea degli azionisti che si è svolta a febbraio 2021, ponendo domande incentrate sulle misure mirate ad allineare il settore energetico con l’Accordo di Parigi e ad affrontare l’emergenza climatica. Abbiamo incoraggiato la società a definire obiettivi scientifici inerenti alle emissioni di Scope 3, chiedendole inoltre quali processi avesse attuato per garantire che le attività e le posizioni degli organismi associativi esterni fossero in linea con le proprie in tema di cambiamento climatico.

In linea con il nostro processo di engagement, Siemens Energy AG ha annunciato il suo obiettivo scientifico il 22 aprile 2021, che rientra nel target della società di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 (Scope 1 e 2). In seguito alla nostra richiesta di definire obiettivi concernenti le emissioni di Scope 3, la società ha annunciato che entro il 2030 le emissioni di gas serra dei prodotti nel segmento gas ed energia (Scope 3) saranno ridotte di poco meno di un terzo (27,5%) durante la vita di tali prodotti rispetto al 2019. Nel 2021, l’iniziativa Science-Based Targets ha confermato che le riduzioni di CO2 di Siemens Energy AG contribuiscono a limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C, in linea con l’Accordo di Parigi. EOS prosegue con il suo programma di engagement CA100+, concentrandosi sulla trasparenza delle pratiche di lobbying.

EOS ha iniziato a impegnarsi sul cambiamento climatico con la società energetica giapponese Inpex all’inizio del 2017, quando l’ha esortata a definire chiaramente una strategia di lungo termine che affrontasse le criticità legate al cambiamento climatico e gli “stranded asset” (asset “bloccati”). Inpex sviluppa progetti a monte di petrolio e gas, pertanto per questa società la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è di particolare rilevanza. Circa il 20% di Inpex è detenuto dal Ministero giapponese dell’economia, del commercio e dell’industria e questo a nostro parere potrebbe rendere più difficile una deviazione della strategia aziendale dalla politica energetica del governo.

Il nostro processo di engagement è proseguito nel 2018 e nel 2019, quando abbiamo nuovamente espresso la nostra opinione secondo cui l’obiettivo della società di aumentare le energie rinnovabili al 10% del suo portafoglio entro il 2040 non sembrava molto ambizioso. Nel corso di un colloquio con la società all’inizio del 2020, abbiamo ribadito che Inpex avrebbe dovuto fissare un obiettivo più stringente rispetto a quello di ridurre le emissioni di gas serra del 28% entro il 2030 partendo dal valore di riferimento del 2013. Abbiamo inoltre esortato la società a fissare il target dello zero netto entro il 2050, in linea con i suoi concorrenti globali.

Negli ultimi anni, Inpex ha migliorato la propria informativa sul cambiamento climatico, introducendo analisi di scenario più dettagliate. In un incontro con la società all’inizio del 2021, abbiamo accolto con favore l’annuncio dell’obiettivo di azzeramento delle emissioni di Scope 1 e 2 entro il 2050, con ulteriori obiettivi in termini di metano e flaring (combustione di gas). Inpex ha inoltre in programma di promuovere la raccolta e lo stoccaggio di carbonio, un’area di business dedicata all’idrogeno, il riciclo di carbonio e le energie rinnovabili. Abbiamo indicato alla società che vorremmo vedere un ambizioso obiettivo per le emissioni di Scope 3, incoraggiandola a puntare alla riduzione delle emissioni assolute entro il 2030, poiché l’obiettivo attuale per il 2030 consiste nel ridurre la sola intensità delle emissioni di carbonio. Diamo continuità al processo di engagement con Inpex su questo obiettivo e sui suoi piani di spesa in conto capitale e di incremento delle energie rinnovabili nel suo portafoglio.

L’attività di engagement iniziale di EOS con la società mineraria brasiliana Vale nel 2019 ha riguardato la politica di composizione e successione del consiglio di amministrazione. Poiché Vale stava passando da una proprietà concentrata all’azionariato diffuso, il modello di successione del consiglio basato sulle nomine degli azionisti di maggioranza, prevalente nella maggior parte delle società brasiliane, non era adatto nel suo caso. Abbiamo avviato un processo di engagement con gli amministratori indipendenti, il presidente e il vice presidente all’elaborazione di una best practice in materia di composizione e successione del consiglio, che prevedeva un comitato di nomina a maggioranza indipendente ufficialmente costituito.

In seguito abbiamo avviato un processo di engagement con gli amministratori indipendenti, il presidente e il vice presidente riguardo all’elaborazione di una best practice in materia di composizione e successione del consiglio, che prevedeva un comitato di nomina a maggioranza indipendente ufficialmente costituito. In tale sede abbiamo sottolineato che l’engagement con gli investitori e con gli altri stakeholder è una componente chiave del processo di nomina del consiglio di amministrazione. Nel terzo trimestre del 2020, la società ha creato un comitato di nomina e si è impegnata a realizzare un processo strutturato di successione del consiglio di amministrazione, in linea con le best practice internazionali, puntando ad attuarlo in occasione dell’elezione del consiglio per il 2021. Nel quarto trimestre del 2020 abbiamo manifestato le nostre aspettative al comitato di nomina per un consiglio composto da una maggioranza di amministratori indipendenti, diversificato in termini di competenze, esperienze e personalità, un presidente indipendente e l’eliminazione del ruolo di amministratore supplente.

In linea con le nostre richieste, il comitato di nomina ha pubblicato il suo report nel primo trimestre del 2021, illustrando la matrice delle competenze professionali previste, la procedura di ricerca e i 12 candidati, legittimando pertanto la nostra raccomandazione per la loro elezione. Un gruppo di investitori ha chiesto che le elezioni si tenessero nell’ambito del sistema di voto cumulativo e ha presentato quattro candidati alternativi, eletti insieme a otto dei candidati selezionati dal comitato di nomina.