Sintesi
- L’indice S&P 500 è salito del 25% da quando ha toccato i minimi di 15 mesi l’8 aprile.
- A giugno le buste paga private statunitensi sono diminuite per la prima volta in più di due anni, a causa dell’incertezza che ha ostacolato le assunzioni.
- La stop di 90 giorni ai dazi del 9 aprile per calmare la volatilità dei mercati, terminerà il 9 luglio..
L’indice S&P 500 ha toccato un nuovo massimo storico questa settimana, mettendo a segno un notevole rimbalzo dopo il sell-off scatenato dall’annuncio dei dazi del Presidente Donald Trump nel “ Liberation Day” di aprile.
L’indice delle blue-chip statunitensi è salito del 25% da quando ha toccato i minimi di 15 mesi l’8 aprile1.
I dazi hanno innescato un’impennata di volatilità sui mercati finanziari e hanno indotto molti economisti a moderare le loro previsioni sulla crescita globale. Tuttavia, i successivi rinvii e le rinunce di Trump agli aspetti più aggressivi del suo programma tariffario, insieme a dati economici relativamente solidi, hanno contribuito a stimolare una rapida rimonta dei titoli statunitensi.
Il sentiment del mercato è stato ulteriormente rafforzato nell’ultima settimana dal cessate il fuoco tra Israele e Iran, mediato dagli Stati Uniti, che dovrebbe alleviare le preoccupazioni degli investitori su una potenziale impennata dei prezzi del petrolio, e dall’accordo commerciale tra Stati Uniti e Vietnam, annunciato mercoledì.
Figura 1: S&P 500 sulle montagne russe da inizio anno
“L’ultimo massimo storico dell’S&P 500 segna un pieno recupero rispetto al ribasso post-Liberation Day, ma è stato guidato in gran parte dalle dinamiche macroeconomiche piuttosto che dal miglioramento dei fondamentali aziendali”, afferma Paul Dalton, Investment Director – Equities, Federated Hermes Limited.
Le preoccupazioni restano
Una serie di timori restano sullo stato di salute dell’economia statunitense.
Secondo il rapporto ADP sull’occupazione nazionale pubblicato mercoledì, a giugno i dipendenti privati negli USA sono scesi per la prima volta in oltre due anni, a causa dell’incertezza economica che ha ostacolato le assunzioni.
“Livelli sostenuti ed elevati di incertezza politica hanno indebolito il sentimento delle imprese e dei consumatori e questo si sta sempre più manifestando nell’occupazione e nel processo decisionale dei consumatori”, afferma R.J. Gallo, Head of Municipal Bond Group di Federated Hermes.
Dall’inizio di maggio, il rendimento del Treasury USA a 10 anni ha oscillato in una fascia ristretta tra il 4,20% e il 4,60%2 , in attesa che il mercato faccia chiarezza su una serie di questioni, afferma Gallo.
Con trilioni di dollari USA in attesa, i tagli dei tassi potrebbero innescare significativi flussi di capitale verso i titoli azionari, potenzialmente alimentando ulteriori guadagni di mercato
Il tasso dei fed funds si attesta al 4,25-4,5%, mentre l’inflazione statunitense è aumentata meno del previsto, raggiungendo il 2,4% a maggio.
Il presidente della Federal Reserve statunitense Powell è sottoposto a forti pressioni per tagliare i tassi, in seguito alle continue speculazioni sul fatto che il presidente Trump stia cercando di sostituirlo. La prossima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) è prevista per il 29-30 luglio.
“Riteniamo che i dati ufficiali degli Stati Uniti presto si indeboliranno tanto da provocare una ripresa dell’allentamento della Fed, da tempo sospeso, e che i rendimenti dei Treasury statunitensi si muoveranno verso il basso nei mesi a venire”, afferma R.J. Gallo, responsabile del Gruppo Obbligazioni Municipali di Federated Hermes.
Dalton aggiunge: “Con trilioni di dollari statunitensi in attesa, i tagli dei tassi potrebbero innescare significativi flussi di capitale verso le azioni, alimentando potenzialmente ulteriori guadagni di mercato”.
...ma anche i rischi
I rischi tuttavia rimangono. La pausa di 90 giorni sui dazi, attuata il 9 aprile per calmare la volatilità dei mercati, terminerà il 9 luglio. Durante questa finestra, la maggior parte dei dazi specifici per paese sono stati sospesi (ad eccezione della Cina), mentre un dazio fisso del 10% è rimasto in vigore per la maggior parte delle importazioni negli Stati Uniti. All’approssimarsi della scadenza, il Presidente Trump ha lasciato intendere che potrebbe prolungare la pausa per concludere i colloqui commerciali con alcuni Paesi, ma la possibilità di una ripresa della volatilità rimane.
Nel frattempo, le tensioni geopolitiche rimangono elevate e l’imminente stagione degli utili potrebbe far deragliare – o aumentare – l’ottimismo degli investitori.
“Nell’attuale contesto, sarà fondamentale rimanere diversificati e concentrarsi in modo disciplinato sui fondamentali per gestire efficacemente ogni potenziale cambiamento”, aggiunge Dalton.
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