La Corea del Sud ha fatto molto parlare di sé negli ultimi tempi. Quale è la vostra view sul Paese?
Riteniamo che gli attuali sviluppi politici abbiano più probabilità di avere un esito positivo che negativo, e la probabilità è che il presidente del Partito Democratico, di sinistra, entri in carica. Ciò significherebbe che sia il presidente che l’assemblea appartengono agli stessi partiti, il che faciliterebbe l’approvazione delle leggi. Questo partito ha dichiarato in particolare di voler introdurre leggi di riforma della corporate governance coreana, tra cui una che richiede un trattamento equo di tutti gli azionisti. Questo processo potrebbe quindi accelerare i tempi. Fintanto che non ci saranno violenze o disordini politici, lo consideriamo un fatto positivo.
Quali sono gli ostacoli al cambiamento in Corea del Sud?
Il cambiamento in Corea del Sud è contrastato da quel piccolo numero di famiglie che controllano le aziende, ma è stato accolto da tutti gli altri. È stato accolto dai 15 milioni di investitori locali, dai fondi pensione nazionali e dagli investitori internazionali. Il motivo per cui questo manipolo di famiglie resiste al cambiamento è perché trae vantaggio dallo status quo. Traggono vantaggio dalle leggi straordinariamente permissive della Corea del Sud, che hanno permesso loro di agire in modi che avvantaggiano se stessi ma pregiudicano gli azionisti di minoranza, e lo hanno fatto per molto tempo.
Ora, è molto difficile resistere alle leggi che cercano di trattare gli azionisti in modo equo, e hanno dovuto escogitare modi creativi per presentare le loro argomentazioni. Il più recente che ho visto è che il dovere fiduciario degli amministratori potrebbe portare a futili azioni legali. Ma credo che questa argomentazione sia difficile da sostenere quando i risultati delle famiglie che controllano le società di gestione sono stati così scarsi: una cosa sarebbe se avessero esercitato una governance aziendale modello nonostante una legislazione debole, ma è chiaro che hanno sfruttato queste leggi deboli per oltre un decennio per avvantaggiarsi. Pertanto, non possono dire che queste leggi porterebbero a cause legali frivole, perché ci sono cause legali che derivano da queste leggi. Sono sicuro che nella maggior parte dei casi saranno pienamente giustificate.
Come dovrebbero considerare le opportunità in Cina gli investitori, considerando le numerose sfide che il Paese deve affrontare?
Investire in Cina ha i suoi rischi e credo che la maggior parte degli investitori sia consapevole di quali siano. Si va dalle preoccupazioni geopolitiche e dalle potenziali tariffe doganali alla crisi del mercato immobiliare e alla debolezza del sentiment dei consumatori. Ma per noi investire è sempre stata una questione di prezzo rispetto al valore e quest’ultimo è stato certamente influenzato da questi fattori. Se guardiamo al prezzo, però, in molti casi il prezzo di queste società è sceso a tal punto che le valutazioni sono straordinariamente interessanti pur in presenza di questi rischi. Ora, se tutti i rischi si manifestano nel peggiore dei modi, non sarà il massimo per gli investimenti in Cina. Ma se si ponderano i rischi, continuiamo a ritenere interessanti le azioni cinesi perché si viene remunerati per prenderli.
Se si ponderano i rischi, continuiamo a trovare interessanti le azioni cinesi perché si viene remunerati per prenderli.
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