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US SMID: le vostre domande, le nostre risposte

Insight
31 January 2024 |
Active ESG
Dopo un 2023 difficile, le piccole e medie imprese statunitensi si trovano ora in una buona posizione per sovraperformare nel 2024, sostiene il gestore di fondi Mark Sherlock.

Qual è lo scenario delle US Small Cap previsto per il 2024?

Negli ultimi due anni le small cap USA hanno perso terreno rispetto alle large cap, sulla scia dei timori per il quadro economico globale e per gli effetti della stretta monetaria. Una disparità esacerbata dalla forte performance di alcune mega cap tecnologiche. Considerate le premesse, se il quadro economico si svilupperà in modo più favorevole delle attese, le small cap potrebbero risultare molto interessanti nel 2024.

A favorirle il loro orientamento domestico, a fronte delle attuali tensioni geopolitiche, e la deglobalizzazione, che permetterà alle small e mid cap di beneficiare della crescita del PIL USA derivante dal reshoring.

Sembra improbabile che si possa tornare a un mondo di tassi zero e inflazione zero: riteniamo che tassi e inflazione scenderanno per assestarsi entrambi intorno al 2-3%, con i dati a suggerire il superamento del picco. Le presidenziali saranno sotto i riflettori, ma avranno un effetto ridotto sui mercati nel medio termine.

In che modo l’elevato e prolungato rialzo dei tassi d'interesse sta influenzando le imprese più piccole?

Le small cap sono tipicamente caratterizzate da maggiore indebitamento e minore accesso ai finanziamenti rispetto alle large cap. Tuttavia, da tempo si parla di una potenziale recessione negli USA e le small cap hanno giocato d’anticipo estinguendo il debito a tassi di interesse inferiori, tagliando i costi non essenziali, le scorte e il personale. Sarà dunque decisivo concentrarsi su società piccole ma di qualità, con forti barriere all’ingresso, potere di determinazione dei prezzi, bilanci solidi e operazioni che generano flussi di cassa.

Nel 2023 le Small/Mid Cap hanno deluso con performance basse per i timori di una recessione globale e i tassi elevati. Ci sarà margine per una ripresa nel 2024?

Attualmente le valutazioni per le small cap nel 2024 sono a sconto; dato spesso visto come ottimo entry point. Sono molte le small cap di qualità che trattano a bassi rapporti prezzo-utili forward. Un lieve miglioramento dei ricavi top line potrebbe comportare una significativa leva operativa negli utili, anche senza un re-rating dell’asset class.

Sembra improbabile che si possa tornare a un mondo di tassi zero e inflazione zero.

Molti ritengono che la recessione degli Stati Uniti sia solo posticipata. Cosa ne pensa?

Negli USA abbiamo già visto una recessione asincrona negli ultimi trimestri. Il mercato è rimasto piuttosto solido a dispetto dei crescenti timori geopolitici ed economici e i consumi hanno tenuto bene, grazie ai risparmi che hanno ammortizzato il rialzo dell’inflazione e ai primi effetti della crescita dei salari reali. La Crisi Finanziaria Globale ha condizionato gli investitori ad aspettarsi reazioni economiche e di mercato molto brusche in caso di debolezza dei fondamentali. Dopo questo ciclo di recessione negli USA, tali reazioni potrebbero però essere più blande dato che non è stata generata da un eccesso di leva come nelle passate crisi.

Rischi e opportunità dell’IA nel segmento delle Mid Cap statunitensi?

L’IA cambierà il modo in cui lavoriamo e viviamo nel prossimo decennio con un’enorme spinta produttiva, ma non così presto come potrebbero aspettarsi gli investitori. Il nostro portafoglio beneficerà di un aumento dei volumi di semiconduttori utilizzati in un’ampia gamma di applicazioni: automazione industriale, IoT, 5G e veicoli elettrici. Questa rivoluzione darà i suoi frutti grazie all’aumento della connettività e all’intelligenza artificiale e le aziende che non abbracceranno questi cambiamenti rimarranno indietro.

Quale ruolo svolgono i criteri ESG durante il processo di selezione e quali sono i più rilevanti sul fronte delle Mid Cap?

Consideriamo la valutazione ESG di una società come contributo all’alfa che siamo stati in grado di generare negli ultimi dieci anni o più. Cerchiamo aziende con una buona governance che agiscono in modo consapevole e sostenibile per prodotti, servizi e operatività.

Le small cap possono risultare ritardatarie in termini di pratiche ESG soprattutto a livello di rendicontazione e trasparenza, per questo l’engagement è essenziale per valutarne l’effettiva sostenibilità. Le nostre competenze in materia di engagement ci hanno aiutato a individuare società leader ESG in anticipo sul mercato.

In quali settori vede il più ampio margine di crescita?

Oggi ci interessano gli industriali, gli aggregati e i semiconduttori, che sembrano ben supportati da un punto di vista strutturale: il reshoring, gli stimoli fiscali e i trend della connettività e dell’utilizzo di dati dovrebbero favorire un’interessante crescita dei ricavi per il prossimo decennio.

Un’azienda nel nostro portafoglio si occupa di progettazione, sviluppo e commercializzazione di circuiti integrati e altri componenti elettronici. Ha dedicato gli ultimi vent’anni allo sviluppo di competenze leader di mercato nel campo dell’efficienza e della gestione energetica. Considerando i trend d’impiego e la necessità di rendere più efficienti i dispositivi tecnologici, le prospettive per i suoi prodotti sono decisamente interessanti.

Un’altra società nel nostro portafoglio si occupa della fornitura di aggregati, tra cui pietrisco, sabbia e ghiaia, attraverso la sua rete di cave e aree di distribuzione. Il costo del trasporto anche a distanze significative determina una posizione di oligopolio locale e un notevole potere di determinazione dei prezzi. Questi fattori hanno generato rendimenti costanti nell’ultimo decennio, nonostante il periodo di scarsi investimenti nelle infrastrutture.

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