Outlook 2025
Sintesi
I prossimi mesi sui listini globali non mancherà l’incertezza con più di qualche differenza tra Paesi sviluppati ed Emergenti. Nei mercati sviluppati, infatti, ci aspettiamo che l’inflazione scenda, dando alle Banche centrali modo di abbassare i tassi e di stimolare l’economia. Negli Stati Uniti l’aumento dei tassi eserciterà una pressione al rialzo sul dollaro, fattore questo sfavorevole per i listini emergenti, Paesi che, nel complesso, si stanno stabilizzando e che, con i tassi che probabilmente continueranno a scendere, potrebbero offrire opportunità d’investimento interessanti. La Cina, intuibilmente, ricopre un ruolo diverso, con Pechino che lotterà contro la deflazione, poiché il governo centrale stimolerà la domanda interna per compensare il calo delle esportazioni dovuto all’aumento dei dazi USA.
A livello globale, a fronte di una sorta di incertezza di fondo, rimaniamo positivi per i mercati azionari nel corso del 2025. Le ragioni sono eterogenee e, per forza di cose, legate all’andamento delle rispettive aree geografiche. Facciamo l’esempio del Vecchio Continente: la crescita economica migliorerà grazie al settore dei servizi, poiché i consumatori hanno potere di acquisto, i livelli di disoccupazione sono bassi e i risparmi elevati. L’industria manifatturiera si riprenderà, ma con la minaccia di una guerra commerciale con gli Stati Uniti e il rallentamento della crescita in Cina.
Sull’altra sponda dell’Atlantico, ovviamente, molto ruota intorno al neo-presidente e all’attuazione del suo programma. In questo momento, considerato l’esito delle elezioni, prevediamo un’attuazione rapida del suo programma pro-crescita in un contesto caratterizzato da economia solida, inflazione in calo ed una Fed che ha tagliato i tassi con una curva dei rendimenti che si sta re-invertendo. Inoltre, quando i tassi si saranno stabilizzati a livelli più bassi, riteniamo che la valutazione dell’S&P500 possa arrivare fino a circa 21,5 volte gli utili. Che significa tutto ciò per gli investitori italiani? Dal nostro punto di vista riteniamo opportuno mantenere un’allocazione sull’equity statunitense, prendendo in considerazione segmenti che non hanno beneficiato appieno del rally del 2024, come le SMID cap.
Infine, per quanto riguarda invece i mercati del reddito fisso, le differenze geografiche rimarranno evidenti. In linea generale siamo neutrali di duration e posizionati per un irripidimento della curva. Inoltre, siamo sottopesati di credito sia nel segmento Investment Grade che High Yield a causa delle valutazioni. Fronte Emergenti, abbiamo una view positiva – principalmente quando si parla di debito emergente – dato l’interessante carry, la probabile stabilizzazione delle valute emergenti e la potenziale compressione degli spread.
Le prospettive dei nostri esperti
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